La riqualificazione verde di Parigi conta oggi su 450 parchi e 2.200 ettari di spazi verdi aperti al pubblico, numeri destinati a crescere nel corso degli anni sino a cambiare i connotati della capitale francese, che per il 2050 si propone di diventare gigantesco un polmone verde, con tanto di piste ciclabili, giardini e orti urbani disseminati ovunque. Intanto, passeggiare per la Ville Lumière è un incanto per gli occhi, la vista si insinua nei cortili di chiese e palazzi nobiliari, si posa sulle aiuole fiorite lungo i boulevard, si allunga fino ai tetti e le terrazze verdi degli edifici di ultima generazione. Ma quello che mai ti mai ti aspetteresti di vedere, a Parigi, è una vigna. Eppure esiste, e dall’epoca gallo-romana, anche se i primi documenti ufficiali risalgono al 944 (“Annales du Chanoine Flodoard”). Si trova sul lato occidentale della Basilica del Sacro Cuore, verso Rue Cortot, sul retro del Museo di Montmartre, fino a scendere all’angolo tra Rue Des Saules e Rue Saint Vincent. La si raggiunge assecondando i gradini digradanti che partono dal giardino un tempo abitato da Renoir e altri colleghi impressionisti. E’ su questa parte settentrionale della Butte Montmartre che si apre un piccolo e curato vigneto in pendenza. Tra i filari si innestano strisce di manto erboso e rose rampicanti. Dal 1933, ogni anno, il primo sabato di ottobre, viene celebrata la folcloristica festa della vendemmia, chiamata “La Fetè des Vendanges”, accompagnata da sfilate in costumi d’epoca. Le 1.500 bottiglie prodotte dal vigneto di Montmartre, etichettate “Clos Montmartre” e dipinte da artisti famosi, vengono vendute all’asta a prezzi non proprio modici rispetto alla qualità stessa del vino ma il ricavato è destinato a opere sociali.

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