Giugno 2016

E’ nato così, da solo, come sgorgato all’improvviso. Si vede che la fonte non era inaridita..discendo, in effetti, da generazioni e generazioni di contadini. Persone concrete e laboriose che hanno riposto nella terra ogni loro aspettativa. Festeggiavano Natale con castagne secche e mandarini, l’estate con scorpacciate di cocomero e bagni nei fossi della fertile pianura padana. Un mondo antico, giunto a me dai racconti davanti al camino, dalle cene in famiglia. Tavole apprettate di pizzo e paioli di rame, madie odorose e centrotavola fioriti. Immagini, profumi e sentimenti che mi hanno accompagnato anche da adulta, ogni volta che camminavo per il mondo nei tanti viaggi di lavoro. Osservavo città, popoli e abitudini ma finivo sempre attratta dai sapori veri e dalle persone genuine. La terra, l’orto, hanno condizionato la mia visione del mondo, mi hanno abituato all’attesa dei tempi, preparato alle annate difficili e alle giornate tempestose. Sono vita e insegnano a vivere. Penso che chiunque coltivi un piccolo orto condivida con me questa riflessione.. voi che ne dite?