L’orto di Dumas e le scorpacciate di melone
Il romanziere Alessandro Dumas padre (Villers-Cotterets 24 luglio 1803 – Puits 5 dicembre 1870) possedeva in casa sua un vero e proprio giardino zoologico: aveva un gallo di nome Cesare, una civetta Giugurta, senza contare le scimmie. Diceva spesso:
Detesto le bestie, ma adoro gli animali
Dumas era anche un gagliardo mangiatore. Durante l’epidemia di colera che fece strage a Parigi, fu sorpreso dal figlio intento a mangiare tranquillamente dei superbi meloni. Dumas figlio, allarmato, gli fece rilevare l’imprudenza, rimproverandolo vivacemente.
«Ma lasciami in pace – rispose il padre – questo è proprio il momento
di mangiare i meloni: non costano più niente!»
(Fonte: L’esprit d’A.Dumas di L. Treich)
Dumas padre aveva anche un vicino, il signor Felice, che aveva un bel giardino e nel giardino un pollaio modello. Dumas s’era fatto amico del signor Felice e, con la scusa di ammirare i fiori del giardino, gli rendeva visita tutte le mattine: l’ospite lo lasciava solo, all’ombra degli alberi, a meditare romanticherie. Se non che Dumas, appena partito il signor Felice, s’introduceva nel pollaio e si riempiva i calzoni di uova. A lungo andare, il signor Felice se ne accorse, e una mattina pensò di farlo capire garbatamente a Dumas. Si appiattò sotto un albero e quando vide il romanziere tornare dal pollaio, fingendo di tornare a casa, si fece incontro a Dumas. «Caro Dumas – esordì – stamattina non ho voglia di lavorare. Vorrei invece fare due chiacchiere con voi» e incominciò un discorso così interessante che Dumas dimenticò del tutto la refurtiva che portava nei pantaloni. A un tratto il signor Felice, mostrando al vicino una panca, lo invitò a sedersi… e potete bene immaginare che cosa accadde. Dumas stette lì tutto confuso, ma il signor Felice, sorridendo, disse: «Peccato che la vostra frittata vada a finir così male!»
(Fonte: Les nouvelles littéraires, 28 luglio 1923)
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